ADHD: qualche strategia per sostenere alta la motivazione allo studio

ADHD: qualche strategia per sostenere alta la motivazione allo studio

Chiunque abbia un bimbo con diagnosi di ADHD sa quanto può essere complicato il momento della gestione dei compiti a casa.
Sicuramente richiede un coinvolgimento e un impegno maggiore da parte del genitore, ma non disperate!

Ecco qualche strategia utile per gestire questo momento che per alcune famiglie può diventare davvero complesso e fonte di stress.

Guardate insieme a loro il diario e cercate di farli riflettere sul tempo e sul livello di difficoltà del compito.
Per fare questo potete chiedergli cosa è piu’ facile per loro tra i compiti assegnati e da quale compito preferirebbero iniziare; in questo modo li renderete attivi nella scelta del compito da cui iniziare! Spesso infatti imporre loro la sequenzialità in cui voi volete vengano eseguiti i compiti può risultare scarsamente produttivo.
Spesso è utile utilizzare un supporto visivo per esplicitare quello che state facendo. potete utilizzare questi pezzi di puzzle (tratti dal libro “ADHD e compiti a casa” di Gianluca Daffi e Cristina Prandolini) e abbinarli ai diversi compiti che il bambino deve svolgere. In questo specifico caso per esempio il bambino ha deciso di iniziare dai compiti di italiano; la lettura di due pagine di italiano è stata da lui valutata come compito lungo ma facile (pezzo di puzzle verde), lo studio di 3 pagine di storia invece per il bambino era un compito lungo e difficile (pezzo di puzzle rosso), infine ha deciso di tenere come ultimi i compiti di matematica che ha identificato come compito corto e facile (pezzo di puzzle verde)

Stabilite insieme a loro i tempi di lavoro: essere chiari fin da subito è sicuramente una strategia vincente con tutti i bambini che fanno fatica a portare a termine le attività e stare concentrati su di esse.
In questo senso potrebbe essere utile creare con loro, oppure presentare loro (a seconda dell’età), uno schema grafico chiaro che riporti la scansione dei tempi che volete dedicare al lavoro.
Ecco un esempio di materiale creato per i miei bambini, ma ognuno può crearlo e personalizzarlo a proprio piacere. In questo specifico caso si tratta di un tempo totale di lavoro di circa 1 ora e 30 minuti, così suddivisi:
– 5 momenti di lavoro intervallati da 4 pause.

Prima di iniziare è opportuno stabilire la durata del tempo di lavoro e la durata del tempo di pausa. Può essere utile usare una pedina che si sposta man mano che passa il tempo, proprio dare l’idea del tempo che passa.

Concordate con il bambino alcuni (pochi!) obiettivi che prevedano piccoli premi quando vengono rispettati.
Per fare questo potete utilizzare la “tabella dei buoni comportamenti”


Ecco alcuni esempi di obiettivi:
– Stare seduto durante i momenti di lavoro
– Tenere sul tavolo solo ciò che serve per il lavoro
– Quando finisce la pausa rimettersi subito al lavoro rispettando i tempi

Ovviamente gli obiettivi vanno personalizzati: ogni bambino ha le proprie esigenze e caratteristiche!

Attenzione rispetto a questo punto ad essere rigorosi nel dare il premio solo nel caso in cui l’obiettivo sia stato effettivamente raggiunto, altrimenti il lavoro perde totalmente efficacia. Quando il premio non viene dato il comportamento deve essere affiancato da una semplice ma chiara spiegazione dei motivi per cui il bambino non è riuscito a conquistarlo.

Empatizzate e rispecchiate il sentimento del bambino!
Non svalutatelo mai e non minimizzate mai lo sforzo che sta facendo!
Ricordate sempre che ciò che per voi può essere una banalità, come ad esempio stare attenti e fermi 10 minuti, per il bambino con ADHD può essere una grande conquista e soprattutto implica grande fatica e sforzo. Frasi del tipo “sono solo 10 minuti, cosa vuoi che siano 10 minuti?” sono completamente inefficaci e, anzi, a lungo termine, potrebbero essere nocive!