Le Funzioni Esecutive e come i genitori possono supportarne lo sviluppo

bambino che gioca con mamma

Le Funzioni Esecutive e come i genitori possono supportarne lo sviluppo

Lo sapevate che attraverso il gioco possiamo sviluppare, stimolare e potenziare le funzioni esecutive? Infatti, il gioco rappresenta un momento fondamentale di sviluppo per il bambino in quanto contribuisce alla sua crescita affettiva, sociale e cognitiva.

Ma cosa sono le Funzioni Esecutive (o FE)?

Le FE sono quell’insieme di abilità mentali che consentono al nostro cervello di organizzare le informazioni e reagire di conseguenza. Sono meccanismi cognitivi necessari per programmare, mettere in atto e portare a termine con successo comportamenti finalizzati a uno scopo attraverso un insieme di azioni coordinate e strategiche (Welsh e Pennington, 2009). Inoltre, intervengono nelle situazioni nuove e non familiari, in cui non sono funzionali conoscenze o comportamenti automatizzati.

 

Quali processi cognitivi includono le Funzioni Esecutive?

Oggi sappiamo che le FE sono un gruppo di abilità cognitive relativamente indipendenti che agiscono in modo coordinato, in particolare sono state individuate cinque abilità:

  1. la pianificazione ossia la capacità di programmare le mosse da compiere per raggiungere un certo obiettivo;
  2. la memoria di lavoro che consiste nel tenere a mente la consegna e le procedure necessarie per svolgere l’attività;
  3. l’inibizione della risposta cioè la capacità di trattenersi dal mettere in atto la prima risposta che potrebbe venire in mente, controllando l’impulsività;
  4. la flessibilità cognitiva che consente di gestire le situazioni o eventuali imprevisti, cambiando uno schema comportamentale sulla base di un feedback ricevuto;
  5. l’attenzione selettiva (visiva, uditiva), cioè l’abilità di concentrarsi sugli elementi importanti per il proprio scopo.

Tutti i sottodomini elencati, costituiscono gli aspetti “cool” (aspetti “freddi”) e rappresentano quelle funzioni cognitive basate su un’elaborazione degli stimoli più complessa, controllata e più lenta.
Accanto a queste funzioni è descritta anche una componente emotiva “hot” (“calda”) delle FE necessaria, invece, in situazioni che richiedono la regolazione degli affetti e che coinvolgono la motivazione (Zelazo e Muller, 2002). Tali funzioni sono richieste durante l’elaborazione degli stimoli da un punto di vista emotivo, che avviene con una programmazione semplice e rapida tipica delle situazioni di stress.

Lo sviluppo delle FE

Le Funzioni Esecutive si sviluppano già a partire dai 12 mesi e procedono per tutto l’arco di vita con una maturazione completa che viene raggiunta intorno ai 20-29 anni ed un progressivo declino a partire dai 65 anni. Inizialmente, le diverse funzioni sono indistinguibili, ma a partire dai 4 anni si assiste ad una graduale differenziazione che avviene parallelamente ai cambiamenti della corteccia prefrontale che risulta essere implicata in queste funzioni.

L’inibizione e la memoria di lavoro emergono molto precocemente, si assiste a rapidi cambiamenti già tra i 2 e i 6 anni; la flessibilità cognitiva, invece, ha uno sviluppo più tardivo, a partire dai 6 anni. Tutte queste abilità continuano a svilupparsi gradualmente e si specializzano, portando ad una maggior efficienza esecutiva tutti i domini.

Per i bambini più piccoli, età prescolare, l’inibizione e la memoria di lavoro giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo della socializzazione e nella preparazione dei prerequisiti dell’apprendimento. Nei bambini più grandi, età scolare, le Funzioni Esecutive sono considerate cruciali per l’acquisizione e l’efficienza delle abilità scolastiche.

Semplici consigli per i genitori

Alcune ricerche recenti (Hook, Lawson e Farah, 2013) sostengono che anche le componenti della genitorialità siano correlate allo sviluppo delle funzioni esecutive. Ambienti sicuri e coerenti che aiutano a stimolare discussioni riflessive e un gioco costruttivo, contribuiscono allo sviluppo di abilità riconducibili alle Funzioni Esecutive.
Si ritiene, dunque, utile poter fornire alcuni semplici consigli, per i genitori, attuabili durante le proposte di gioco affinché la ricchezza cognitiva e relazionale implicita nel gioco, porti ad un completo sviluppo del bambino.

Ecco alcune indicazioni:

  • Prima di procedere con l’attività, organizza l’ambiente e togli eventuali distrazioni;
  • immergiti nel gioco e stupisciti insieme a tuo figlio; gioite per le vittorie altrui e sfidatevi senza essere in competizione (tieni sempre a mente chi è l’adulto e chi è il bambino!);
  • usa un tono di voce allegro e coinvolgente, ti aiuterà a motivare il tuo bambino nell’attività;
  • parole gentili e affettuose sono le migliori ricompense;
  • ricordati di lodare anche il più piccolo tentativo di riuscita! È importante che il bambino si senta capace e, nonostante le possibili sconfitte, abbia voglia di riprovarci;
  • il gioco può diventare un momento per scoprire quali risorse e competenze ha tuo figlio o per provare ad aiutarlo a trovare la giusta strategie di fronte alle difficoltà che si pongono;
  • è bene spronare tuo figlio, ma ricorda di non pretendere troppo da lui;
  • infine, cerca di mantenere il tuo ruolo da genitore che è ben diverso da quello di allenatore!