E’ ormai noto che il gioco sia fondamentale per lo sviluppo del bambino dal punto di vista affettivo, sociale e cognitivo. Se osserviamo i nostri bambini giocare, ci accorgeremo che spesso imitano quello che accade nella realtà “facendo finta” di fare qualcosa: oggetti, azioni e situazioni presenti possono essere utilizzati come simboli per rappresentare qualcosa che non c’è ma che si può pensare e immaginare. Il bambino interpreta, assume ruoli diversi e impara a conoscere meglio la realtà sotto forma di attività ludica.
Questa abilità, che compare durante il 2° anno di vita del bambino, si chiama gioco simbolico ed è espressione della capacità di rappresentazione dei bambini.
Man mano che il bambino cresce il gioco simbolico diventa sempre più complesso e strutturato e, dalla rappresentazione di una semplice azione, si passa ad inscenare situazioni arricchite di molti dettagli.
Questa abilità, che compare durante il 2° anno di vita del bambino, si chiama gioco simbolico ed è espressione della capacità di rappresentazione dei bambini.
Man mano che il bambino cresce il gioco simbolico diventa sempre più complesso e strutturato e, dalla rappresentazione di una semplice azione, si passa ad inscenare situazioni arricchite di molti dettagli.
Il gioco simbolico non richiede la presenza di un adulto: il bambino lo mette in atto da solo o con l’aiuto di piccoli coetanei! Se è il bambino a coinvolgere i genitori bisogna che ci si adegui alle regole del gioco e che si accettino anche proposte poco realistiche/non verosimili: è proprio questo il bello del gioco!
Infatti il bambino, grazie al gioco simbolico, sperimenta fantasia, creatività e immaginazione mettendo in scena, nel vero senso della parola, desideri, paure, frustrazioni e sogni …
Impariamo ad osservare i nostri bimbi durante il gioco e scopriremo un mondo fatto di scoperta e divertimento …
Non ci resta che … GIOCARE!